Cosa sono i REFLECTOR

La rete internazionale D-STAR oggi comprende Ripetitori e Hotspot (nodi), collegati tramite internet ai Reflector Server “REF” della rete ufficiale (Icom), ai Reflector Server “XRF” e “DCS” della rete non Icom e ai Reflector Multiprotocollo “XLX” che permettono il passaggio dei flussi voce e dati, anche di protocolli diversi e nella fattispecie attraverso interconnessioni D-Plus, DExtra, DCS, provenienti da tutti i vari software Gateway, eventualmente inclusi quelli DMR e C4FM.

Cos’è un Reflector?

Un reflector (o riflettore) è un software in esecuzione su un server senza radio collegate, a cui si connettono ripetitori e hotspot. In pratica un reflector è un server per audioconferenze.

Possiamo pensare ad una reflector D-STAR come ad un ripetitore che non ha porte a RF ma che ha, in cambio, una buona connessione ad internet. Generalmente i ripetitori FR sono collocati su colline o montagne ove non sempre e' possibile avere connessione ad internet ma che in cambio offrono un buon raggio di copertura a RF. Al contrario, i Reflector possono esistere ovunque vi sia una buona connessione ad internet ed infatti di solito vengono installati in grandi centri di gestione dati (internet Farms) che sono sempre connessi ad internet attraverso linee ad altissima capacita' di banda.

Questa abbondante capacita' di banda permette ai reflector di gestire connessioni con molti differenti ripetitori allo stesso tempo quando invece un ripetitore vero e' in grado di mantenere connessioni con massimo un paio di altri ripetitori quando impostato in modalita' interconnessione. Questa caratteristica fa dei reflector un ottimo strumento per connettere tra di loro una molteplicita' di ripetitoriì, oltre a permettere l'accesso alla rete D-STAR anche ai possessori di DV Dongle. I reflector hanno tipicamente porte multiple le quali vengono generalmente individuate con lettere tipo A, B, C, etc,sulla falsariga delle porte dei ripetitori veri.

Ci si puo' connettere alla porta di un reflector nella stessa maniera in cui ci si connette alla porta RF di un qualsiasi ripetitore. E' comune connettersi alla porta di un reflector utilizzando lo stesso nome di porta che utilizziamo per il ripetitore locale. Ad esempio, ci potremmo connettere tramite il ripetitore IR1A, porta B al Reflector DCS585, modulo B. Utilizzo di ripetitore interconnesso o di un reflector A livello di utente normale di rete D-STAR ne' l'uso di ripetitori interconnessi ne' quello di un reflector richiedono conoscenze o configurazioni particolari al di fuori di quelle, normali, relative a come iniziare e terminare un'interconnessione. Una volta attivata l'interconnessione qualsiasi trasmissione valida ricevuta da un ripetitore sara' inoltrata nella rete D-STAR e ripetuta dal ripetitore remoto, o dal reflector.

E' comunque utile sapere che l'interconnessione esiste e che i reflectors sono in uso perche' cio' ci da l'idea dell'area che puo' essere interessata da una nostra trasmissione nonche' ci suggerisce come rispondere ad una qualsiasi chiamata che ci capitasse di ascoltare. In sintesi per utilizzare un ripetitore interconnesso dovremo semplicemente impostare il campo Ripetitore 1 sulla porta del ripetitore locale sul quale stiamo trasmettendo e Ripetitore 2 sulla porta Gateway (G) dello stesso ripetitore. Anche trasmissioni con il campo Destinatario impostato su CQCQCQ saranno inoltrate al ripetitore interconnesso o al reflector.


I protocolli dei Reflector

REF: Sono stati i primi reflector. Per comunicare con i ripetitori D-STAR, il software utilizzato per gestire un reflector REF utilizza un protocollo di rete chiamato DPlus che è il “linguaggio originale primario” sviluppato per supportare i sistemi ICOM;

XRF: Sono i reflector emersi successivamente. Il software utilizzato per gestire un reflector XRF utilizza un altro protocollo di rete open source chiamato DExtra;

DCS: I reflector DCS sono arrivati più tardi e hanno avuto origine in Germania. I reflector DCS (Digital Communication Service) sono inoltre dotati di un proprio protocollo di rete, chiamato semplicemente DCS;

XLX: Sono gli ultimi reflector “multiprotocollo”. Il software utilizzato per gestire i reflector XLX utilizza tutti e tre i precedenti protocolli DPlus, DExtra e DCS, oltre al proprio protocollo denominato XLX che viene utilizzato per interconnettere i server in peer tra di loro. I reflector XLX sono accessibili anche tramite DMR e C4FM (Fusion) con transcodifica audio completa;

Il sistema XLX è frutto del lussemburghese Luc Engelmann (LX1IQ) e che la messa in opera, in Italia, è stata voluta da un gruppo di sysop, capitanato dal Gruppo Dstar Firenze che hanno creduto fin da subito in questo progetto.


Interconnessioni tra Reflector

Alcuni Reflector italiani sono interconnessi tra di loro in “peer-to-peer” (i reflector hanno lo stesso ruolo in condivisione), permettendo il passaggio dei flussi voce da uno all’altro. Es: se il nostro ripetitore è connesso su XLX585 modulo B, sarà possibile comunicare anche su quelli in peer tra loro. Nell'immagine sopra osserviamo ad esempio che XLX585 condivide il modulo B con tutto l'elenco di peer tranne che il rsflector XLX935.

I reflector possono operare in modalità individuale, ovvero non avere collegamenti con altri software e usare anche un unico protocollo digitale. Si parla quindi di un ambito circoscritto e ben definito. Ugualmente è altresì possibile unire fra loro più reflector e software con compiti diversi.













I Reflector Multiprotocollo

Multiprotocollo si intende collegamento di sistemi digitali diversi fra loro. Non ci dobbiamo più stupire se, operando ad esempio in DSTAR, arriviamo a parlare con colleghi che invece usano il protocollo DMR o il C4FM. Ci sono delle regole da osservare: ogni rete e protocollo necessita di impostazioni particolari (es. essere in possesso di ID DMR o di registrazione all’infrastruttura mondiale DSTAR) affinché le informazioni (flussi) possano transitare tra sistemi diversi.

Ogni protocollo si comporta in maniera operativa diversa, ma la finalità è “incanalare” un certo flusso dati verso uno specifico obiettivo, essere raggiunti dal corrispondente anche se quest’ultimo non sta utilizzando lo stesso nostro ripetitore, ma farà ascolto nella stessa room/modulo/TG.













Modalità Terminale

Sui nuovi Gateway G3 (quelli equipaggiati con software RS-RP3C) contengono il G3, un nuovo protocollo avanzato della ICOM che rispetto al vecchio G2, permette di trasformare i nuovi terminali ICOM tipo IC-9700, IC-705, ID-52 inmodalità Terminal mode o Access Point. Icom ha inserito questa funzione che permette la connessione diretta ai reflector conversione 3G ,senzautilizzo di RF, passando, attraverso la rete internet, tramite cavo o WiFi direttamente dal terminale interno all'apparato oppure con cavo opzionale.

Questa funzione di “terminale” non necessita di particolari registrazioni sulla rete di D-Star, tantomeno configurazioni particolari sul router di casa se non per l’operatività in call-routing, occorrerà aprire la porta 40000.


Le DR

Gli apparati ICOM, con l’utilizzo delle funzioni DR (Digital Repeater), permettono di sfruttare tutte le potenzialità del D-STAR con poche manovre e semplici stringhe programmate per inviare comandi ai ripetitori e agli hotspot: chiedere info al ripetitore dove è connesso in quel momento, possibilità di comunicare solo sul ripetitore in locale e non in rete, la connessione di un reflector con possibilità di comunicare con tutta la rete connessa al ripetitore, disconnettere il ripetitore dalla rete e altro ancora.


I Comandi

Sull’apparato inseriamo come UR (i così detti comandi) le YOUR CALL SIGN (previa programmazione), per intenderci quelle sulla parte alta del display delle DR ovvero dove c’è la scritta “TO”.

CQCQCQ: Comando che consente di comunicare con tutti in rete;

E: (ECO) Comando che consente di riascoltare la propria voce dopo aver rilasciato la portante con questa stringa;

I: (INFO) Comando per interrogare il ripetitore. Dando un colpo di portante con questa stringa il ripetitore risponde informando su quale reflector-modulo è connesso;

U: (UNLINK) Comando che consente la disconnessione del ripetitore dalla rete. Dando un colpo di portante con questa stringa il ponte risponderà “non connesso” disconnettendo il sistema dalla rete internet;

L: (LINK) Comando che consente la connessione del ripetitore alla rete internet;


Moduli

Ogni reflector ha diversi moduli, identificati da lettere (A=Internazionale, B=Nazionale Italia, G…Z=Regionali). I moduli possono essere visti come sale all’interno del server per conferenze. I ripetitori/hotspot si collegano a un modulo del reflector. Ogni volta che qualcuno trasmette via radio su un ripetitore/hotspot collegato a questo modulo reflector, la trasmissione verrà instradata verso tutti gli altri ripetitori/hotspot collegati in rete. Alcuni Reflector sono interconnessi tra di loro in “peer”, permettendo il passaggio dei flussi voce e dati da uno all’altro. In pratica la trasmissione viene “riflessa” su tutti i ripetitori/hotspot collegati, da cui il nome modulo reflector.

Ecco un esempio con l'elenco esemplificativo dei moduli disponibili sul reflector XLX585 PIEMONTE – IQ1GP dell’ARI di Rivarolo Canavese (TO), con cui è partita una sperimentazione in collaborazione con Advantec: http://xlx585.ari-rivarolo.org/modules












Come dallo schema qui sopra osserviamo l’hospot e il ponte IR4UI sono connessi al Modulo E del XLX 585 cerchiato in azzurro.
Cerchiato in rosso troviamo alcuni ripetitori, e il 9700 in terminal mode, connessi tramite al modulo B del XLX585.
Vogliamo connettere il nostro ponte, che in questo caso è IR1A, al modulo B del XLX585.
Attraverso i comandi della nostra radio denominati UR, inseriremo la stringa cosi composta: reflector DCS585, il modulo B, e la lettera L che sta per LINK.
Daremo così un colpo di PTT inviando la stringa al ripetitore o hotspot, che ci risponderà della avvenuta connessione.
A questo punto e’ sempre consigliato riportare nella UR la stringa CQCQCQ per ottenere un transito corretto sulla rete.












Ecco un esempio di programmazione dei comandi UR, effettuata sugli apparati ICOM attraverso il cloning software CS.